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Riyadah - Sport e cultura di pace per i giovani e le donne di Hebron

Dal 5 al 27 novembre, come previsto dal progetto riportato di seguito, si realizzerà la formazione in Italia di alcuni allenatori di calcio e di pallacanestro provenienti dalla città palestinese di Hebron. Il programma di formazione e l'ospitalità del gruppo saranno curati dai 6 comuni di "Terre d'acqua" della provincia di Bologna (Anzola dell'Emilia, S. Giovanni Persiceto, S. Agata Bolognese,Crevalcore, Calderara di Reno e Sala Bolognese).Il Comune di Anzola si farà carico dell'ospitalità presso la foresteria dei partecipanti all'importante iniziativa. L'Anzola Basket e l'Anzolavino Calcio faranno partecipare i tecnici come assistenti agli allenamenti dei propri ragazzi
Riportiamo il progetto curato da Peace Games

Data Inizio: maggio 2004

Durata: 12 mesi

Beneficiari: I beneficiari diretti del progetto saranno almeno 140 ragazzi e 45 ragazze che parteciperanno all’attività sportiva programmata; almeno 40 operatori e operatrici che saranno formati da personale espatriato. Per quanto riguarda i beneficiari indiretti, il progetto avrà effetti benefici e distensivi sui 40.000 abitanti dei quartieri coinvolti e sugli abitanti del campo profughi di al Fawwar.


Contesto: Nel corso del 2003 il conflitto arabo-israeliano ha continuato ad inasprirsi e non è mutato l’atteggiamento di sfiducia reciproca tra le due popolazioni. Per i palestinesi della West Bank e della Striscia di Gaza le pessime condizioni di vita determinate dall’occupazione militare, logorano una società spinta verso una radicalizzazione dei comportamenti politici e sociali. Nei giovani di entrambi i sessi prevalgono la rassegnazione frutto della depressione o la tendenza a radicalizzare il livello di scontro con l’occupante. Queste tendenze sono rafforzate dalle scarse occasioni di incontro e dalla difficoltà di movimento da un punto all’altro di Hebron e tra la città, il villaggio e il campo profughi vicino. Con gli altri centri della West Bank e della Striscia di Gaza, Hebron condivide la pressione di una violenza militare costante, più o meno accentuata nelle diverse località secondo l’insorgere dei problemi locali o secondo la provenienza dei responsabili di atti di terrorismo contro obbiettivi israeliani. La Città Vecchia e i quartieri che la circondano sono particolarmente controllati e la vita della popolazione è molto difficile. Nell’area storica , attorno alla precedente sede del mercato, è stata tolta l’erogazione dell’acqua e solo poche famiglie, le più miserabili, vivono dei pacchi di cibo forniti dalla solidarietà internazionale. Inoltre, a causa della crescita dell’islamismo anche in ambienti laici vi è un maggior rigore nel rispetto delle consuetudini sociali, soprattutto quando riguardano le donne. In una città tradizionalista come Hebron, le donne hanno sempre avuto precisi limiti nel loro vivere sociale, gli incontri avvengono esclusivamente nell’ambito della famiglie e delle sue relazioni; l’unico lavoro ammissibile per le donne di Hebron è quello che le mette in contatto con le altre donne o con i bambini.



Obiettivi: Obiettivo generale del programma, che si pone come consolidamento e ampliamento della fase sperimentale in corso, iniziata nel marzo del 2003, è quello di contribuire alla stabilizzazione sociale e alla crescita della cultura della convivenza e della pace ad Hebron, mediante il rafforzamento dei valori positivi nei giovani, con particolare attenzione alle donne.
Gli obiettivi specifici della prima annualità sono:
- migliorare la condizione psico-fisica dei giovani, delle giovani e delle donne adulte nei quartieri selezionati per il progetto, tramite l’organizzazione di attività sportiva programmata.
- favorire l’aggregazione e la socializzazione dei giovani e delle donne attraverso le attività sportive nelle sedi previste e a rete con i soggetti sportivi della città e delle zone limitrofe
- contribuire al superamento dei conflitti giovanili con le famiglie ed il contesto sociale.
- rafforzare le esperienze locali di sostegno ai giovani, ai bambini e alle donne, in particolare nel campo dello sport
- migliorare la formazione degli operatori locali, con approfondimenti mirati per gli operatori già formati nella fase sperimentale e con nuovi corsi per gli operatori sportive nel campo di al Fawwar


Azioni: Organizzazione di attività sportiva programmata per i giovani, i bambini e le donne
(nel corso della fase sperimentale sono stati forniti al circolo Tarik Ben Ziad gli strumenti essenziali per organizzare attività sportiva con i giovani beneficiari e consentono di proseguire l’intervento e di prevedere il suo sviluppo)

Organizzazione di attività sportiva per ragazze e donne
(il rigido rispetto della tradizionale separazione tra uomini e donne dalla pubertà in poi costringe il progetto a predisporre personale femminile e luoghi protetti per le attività sportive delle donne)
Si prevede di sviluppare il tennis-tavolo, il badminton e la ginnastica per le giovani e la ginnastica dolce per le adulte.

Formazione operatori

Formazione operatrici

Distribuzione di attrezzature e materiale

Sostegno economico alle operatrici e agli operatori locali



Finanziamento: Regione Emilia Romagna

Partner: Il partner locale è il circolo Tarik Ben Ziad che avrà il compito di assicurare la realizzazione delle attività per i giovani previste dal progetto e di collaborare con l’Association d’échanges culturels Hebron- France nelle attività con le donne. In tutte le azioni sarà coadiuvato da personale espatriato che curerà anche il monitoraggio e la valutazione del progetto.
Altre collaborazioni: Peace Games è titolare del progetto attualmente in corso a Hebron, collaborerà con la Uisp per Adotta la Pace nella realizzazione del progetto, in particolare per quanto riguarda i rapporti e il coordinamento con il partner locale ed il monitoraggio delle azioni.
Association d’échanges culturels Hebron- France, l’associazione che lavora a rete con Federazioni del Comitato Olimpico Palestinese residenti ad Hebron e che è dotata di personale femminile, curerà con una coordinatrice il programma sportivo dedicato alle donne.
Associazione psicologi per i popoli dell’Emilia Romagna, l’associazione nata per intervenire a sostegno degli operatori che operano in zone di conflitto, contribuirà al progetto con una formatrice di attività motoria per donne e collaborando all’azione di monitoraggio e di valutazione.
Dopo la chiusura, il 30 giugno 2005, della seconda annualità con 120 giovani che praticano calcio, 60 pallacanestro e 90 bambini che praticano attività motorie, nel mese luglio è stata avviata la terza annualità con il corso di formazione destinato alle operatrici/insegnanti di educazione fisica, incaricate di sviluppare il programma di attività motoria con le donne. Attualmente sono 60 le donne e le ragazze che praticano attività do ginnastica e karate presso la sede del centro.



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